La nuda ipocrisia

Dopo il fallito attentato di Detroit, ci ritroviamo il mondo ancora in delirio terrorizzato dall’idea di nuovi attentati aerei, che ancorano la nostra memoria all’11 settembre.

Ancora una volta, mi pare chiaro che si utilizzi un sentimento irrazionale, la paura dei comuni cittadini, per giustificare qualsiasi iniziativa in nome di una presunta maggiore sicurezza, come nel caso del Body Scanner.

È di oggi questo articolo di Pierluigi Battista che, dalle pagine del Corriere.it, parla di ipocrisia di coloro che si oppongono all’adozione del Body Scanner. Battista, per giustificare la sua posizione, afferma che la riservatezza di ciascuno di noi è giá quotidianamente violata dall’uso di carte di credito, telefonini, social network e telepass e che, quindi, non si spiega la contrarietá se non come una paranoica ipocrisia.

Nella sua analisi, Battista, più o meno consapevolmente, compie però alcuni grossolani errori. In primo luogo, si scorda di menzionare che ognuno è libero di scegliere se utilizzare le carte di credito, i telepass, i social network, mentre, nel caso venga adottato il Body Scanner, tutti i passeggeri ne dovranno essere sottoposti, a meno di non scegliere la ben più invasiva perquisizione corporea, in entrambi i casi con un allungamneto dei tempi delle giá lunghe procedure di sicurezza pre-imbarco.

In secondo luogo, come emerge dall’analisi dei fatti del fallito attentato di Detroit e dalle parole del presidente Obama, nel caso specifico vi sono state imperdonabili negligenze nel sistema di sicurezza e di intelligence che hanno portato alla situazione di pericolo. Non si capisce perchè, ancora una volta, i comuni passeggeri si debbano sottoporre ad ulteriori lungaggini (e aumenti del prezzo dei biglietti) ogni volta che prendono un volo a causa dell’imperizia di altri.

Inoltre, per argomentare la sua tesi, Battista utilizza come leva il bisogno di sicurezza (che altro non è se non il positivo della stessa leva cui si affidano i terroristi: la paura) a giustificare l’adozione del Body Scanner, senza tenere conto, come invece fa Vottorio Zucconi nel suo blog, della fredda razionalitá delle statistiche.

Se di ipocrisia si deve parlare, invece, si parli delle parole del ministro degli Esteri Frattini che, con piglio sicuro dichiara  “Sicurezza prima della privacy”, quando il suo governo ha ancora in cantiere, pronta per l’approvazione in parlamento, una certa leggina sulle intercettazioni che se ne infischia dell’interesse di molti per rassicurare la riservatezza di pochi.

UPDATE: Riporto qui di seguito altri due articoli interessanti sull’argomento che sfatano il mito dei Body Scanner e che dimostrano quanto, invece, a fare da spinta siano sempre i soliti interessi delle lobby.

- Quel gran business dei body scanner da Repubblica.it

- The Airport Scanner Scam (in inglese) da MotherJones.com

In sintesi:

- I Body Scanner saranno una ulteriore pena per i milioni di viaggiatori

- Saranno inutili per la sicurezza, ma efficacissimi per le tasche delle aziende produttrici degli apparecchi

- I terroristi, d’ora in poi, utilizzeranno esplosivi allo stato liquido (non identificabili dai body scanner) o utilizzeranno le loro cavitá corporee come luogo sicuro in cui conservarli prima del loro utilizzo. Stratagemma, tra l’altro, utilizzato da tempo immemore dai trafficanti di droga.

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