Come volevasi dimostrare
Dopo quattro anni negli USA, il mio inglese, seppur migliorato, è sempre troppo lontano dall’essere perfetto.
La sensazione che rimane è di una certa ambivalenza. Da una parte, vi è la frustrazione per dovermi ancora misurare con una lingua “nuova”; dall’altra, lo stupore divertito che accompagna ogni nuova scoperta lessicale.
Al liceo, quando studiavo matematica (con pessimi risultati, devo ammettere), alla fine di ogni dimostrazione di un teorema si chiudeva con l’acronimo C.V.D., come volevasi dimostrare.
Ora scopro che qui si usa fare lo stesso, con il latino Q.E.D. , quod erat demonstrandum.
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