Articoli recenti

Ho votato per…

Alla fine, dopo lunghe riflessioni, ho votato per quell’insopportabile spocchioso narcisista di Mateo Renzi.

Di Renzi non sopporto molte cose,, dal suo ipersemplificato dialogare per slogan, alle continue imitazioni di Barak Obama (“Il meglio deve ancora venire!”, seriously!?). Non sopporto la sua martellante, ma giusta, campagna per la rottamazione e il continuo inferire sui vari D’Alema, Bindi Veltroni: è sacrosanta la voglia e la determinazione di batterli, di battere quella malsana idea di non uscire mai di scena. È annientarli che non condivido.

Alla fine, dopo lunghe riflessioni, ho però votato per quell’insopportabile spocchioso narcisistaMatteo Renzi.

Perché se è vero che non sopporto il personaggio, è pur vero che condivido gran parte del suo programma, a partire dalla Flexsecurity di Ichino, e che credo che Renzi rappresenti, a torto o a ragione, l’unica vera occasione per il PD di diventare un partito del XXI secolo, capace di nuotare in acque nuove senza il timore di abbandonare la riva del secolo scorso.

Al Partito Democratico, seppur con i tanti difetti che lo segnano, va l’onore di aver organizzato primarie vere con cinque candidati di grande spessore e di aver dato voce agli elettore nel processo di scelta ddi una nuova classe politica. Con buona pace di Grillo e della sua democrazia dal basso che si esaurisce sempre nel diritto di veto del suo padre padrone.

Bin Laden è morto. Obama “Giustizia è fatta”.

Erano le 21:20 a Chicago e mi stavo godendo la cena di una delle tante pigre domeniche quando sul display del mio iPhone vedo un annuncio dall’Huffingon Post che mi informa che il Presidente Obama a breve terrà un discorso alla nazione sulla sicurezza nazionale.
Il mio primo istinto va alla Guerra in Libia, ad un possibile attacco letale a Gheddafi.
Passano pochi, frenetici minuti in cui consulto il web, assetato di conoscere la notizia e i dettagli della stessa e dal sito del New York Times arriva insperato l’annuncio: Osama Bin Laden è stato ammazzato.

In un lampo, mi sento colto da un senso di euforia, difficile da contenere. E negli istanti immediatamente seguenti, il mio pensiero va al quel giorno, l’infausto 9/11, alla surreale vista delle Torri Gemelle attaccate dai due aerei ed al collasso delle stesse pochi minuti dopo.

Il mio pensiero, ancora, va al mio amico Adolfo, che ha vissuto quei momenti in prima persona, riuscendo a fuggire da quell’inferno di acciaio e fiamme poco prima della catastrofe.

E’ passata poco più di un’ora dall’annuncio della notizia ed ora il Presidente Obama si accinge al podio ad informare la nazione e a passare, di nuovo, alla storia.

Il Presidente Barak Obama onora il 150° anniversario dell’unificazione italiana

Proclamazione Presidenziale – 150° anniversario dell’Unificazione dell’Italia

Il 17 marzo l’Italia celebra il 150° anniversario della sua unificazione in un singolo stato. In questo giorno, ci uniamo agli italiani per onorare il coraggio, il sacrificio, e l’ideale dei patrioti che hanno dato la luce all’Italia come nazione. Nel tempo in cui gli Stati Uniti stavano lottando per preservare la loro unione, la campagna di Giuseppe Garibaldi per l’unificazione dell’Italia ha ispirato molti nel mondo nelle loro lotte, inclusa la 39^ Fanteria di New York, conosciuta anche come “La Guardia di Garibaldi”. Oggi l’eredità di Garibaldi e di tutti coloro che hanno unificato l’Italia rimane viva nei milioni di donne e uomini americani di discendenza italiana che rafforzano e arricchiscono la nostra nazione.

L’Italia e gli Stati Uniti sono legati da amicizia e dalla comune dedizione alle libertà civili, ai principi democratici e ai diritti umani universali che sono onorati e sostenuti dai nostri Paesi. Nel celebrare questa importante pietra miliare nella storia d’Italia, desideriamo anche onorare lo sforzo comune degli americani e degli italiani nel favorire in ogni parte del mondo la libertà, la democrazia e i nostri valori condivisi.

Ora, quindi, io, Barak Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, con il potere dell’autorità conferitami dalla costituzione e dale leggi degli Stati Uniti, con la presente proclamo il 17 marzo 2011 come il giorno delle celebrazioni del 150° anniversario della unificazione italiana. Voglio inoltre incoraggiare tutti gli americani ad imparare di più riguardo la storia dell’unificazione italiana e a onorare l’amicizia duratura tra il popolo italiano e quello degli Stati Uniti.

[Via The White House]

Carmen Consoli a Chicago, Take 2

Da un paio di anni a questa parte, sembra che molti cantanti italiani si spingano oltre confine per far conoscere la loro musica anche fuori dall’asfittica penisola italica.

Dopo aver ospitato Jovanotti, Vinicio Capossela, ed Elisa, ora Chicago si appresta ad (continua…)

Opera Mini per iPhone per un web superveloce

Nonostante le ammissioni di Opera di aver sottoposto ad Apple store la versione Mini del browser norvegese, in molti erano scettici sulla sua uscita a causa delle funzionalità troppo simili a Safari Mobile e, di conseguenza, a causa della concorrenza di software proprietario Apple nel melafonino.

Ciò nonostante, in serata è uscito un comunicato stampa ufficiale di Opera nel quale si afferma che la versione iPhone del browser ha avuto il via libera da parte di Cupertino e che sarà disponibile per il download su iTunes Store nel giro di 24 ore, a seconda della localizzazione dello Store. (continua…)

Le due anime del PD

Se qualcuno mai si chiedesse per quale motivo ho appoggiato la mozione Marino alle primarie del PD, può trovare una eloquente spiegazione qui sotto. La distanza delle due dichiarazioni è la stessa che  vi è tra un partito perdente ed uno che aspira convinto alla vittoria.

(continua…)

Vinicio Capossela a Chicago

Dopo la notizia di avere Jovanotti a Chicago per il suo tour in Nord America, ieri vengo a sapere che anche Vinicio Capossela verrá a farci visita nella Windy City.

Vinicio, come Jovanotti, sará in tour per presentare il suo ultimo lavoro, The Story-Faced Man, una raccolta di brani scelti appositamente per il mercato internazionale, con cui il cantante si misura per la prima volta.

Due sono le date di Vinicio in Canada, mentre quattro sono quelle che lo vedranno impegnato in territorio americano.

A Chicago, il cantautore si esibirá presso il Lakeshore Theater (map) il 10 marzo. I biglietti si possono acquistare online direttamente dal sito, ad un costo di $25.

Oltre a Chicago, Vinicio suonerá a New York, Montreal, Toronto, San Francisco e Los Angeles.

(continua…)

La nuda ipocrisia

Dopo il fallito attentato di Detroit, ci ritroviamo il mondo ancora in delirio terrorizzato dall’idea di nuovi attentati aerei, che ancorano la nostra memoria all’11 settembre.

Ancora una volta, mi pare chiaro che si utilizzi un sentimento irrazionale, la paura dei comuni cittadini, per giustificare qualsiasi iniziativa in nome di una presunta maggiore sicurezza, come nel caso del Body Scanner. (continua…)

Solitudine

Jack folla c’è, è l’ora di pranzo e io non ho nessuno, né davanti, né dietro, né ai fianchi. Una donna non mi sta preparando da mangiare, un amico non mi chiamerà alle 14 e 28 per commentare la puntata di oggi, i miei sono morti, e comunque mia madre ascoltava Radio 3, con mio fratello c’ho litigato e il resto dei Folla mi considera la pecora nera della famiglia, anche se il gregge nero, se mai, è il loro e io la pecora rossa, come la Primula. Ho ricevuto un paio di e-mail che mi chiedono di parlare della solitudine, ma io non so da che parte prenderla, perché nelle vite solitarie, tristezza e felicità si rincorrono come lepre e cavaliere e non capisci mai chi è che dà la caccia all’altro. La stragrande maggioranza della gente, il branco, considera la solitudine una cosa a metà tra l’alluvione di Firenze e il paese di Bengodi. Quando mangio da solo in trattoria, per esempio, le coppie mi guardano con compassione mesta. Se, invece, sono sposati da qualche anno, con invidia.

(continua…)

Come volevasi dimostrare

Dopo quattro anni negli USA, il mio inglese, seppur migliorato, è sempre troppo lontano dall’essere perfetto.

La sensazione che rimane è di una certa ambivalenza. Da una parte, vi è la frustrazione per dovermi ancora misurare con una lingua “nuova”; dall’altra, lo stupore divertito che accompagna ogni nuova scoperta lessicale.

(continua…)